Ieri mattina alle ore 9.30, nella Cattedrale di Lugano, il nostro caro Alberto Salerno – dopo un intenso periodo di formazione insieme ad altri laici della nostra diocesi – è stato istituito accolito dall’Amministratore apostolico, il vescovo Alain. Ringraziamo il Signore per il SÌ di tutti questi fratelli e sorelle alla Sua chiamata e sosteniamoli con la preghiera (Alberto in particolare!) nel loro nuovo servizio in favore delle nostre parrocchie e dell’intera diocesi.
Avremo modo di festeggiare Alberto nella Santa Messa di San Sebastiano, il 21 gennaio!
Per chi si chiede cosa significhi diventare Accolito, ecco di seguito una breve spiegazione:
Identità. L’Accolito è istituito per il servizio al Corpo di Cristo nella celebrazione eucaristica, memoriale della Cena del Signore, e al Corpo di Cristo, che è il popolo di Dio, soprattutto i poveri e gli infermi.
In particolare richiama la presenza di Cristo nell’Eucaristia della Chiesa, per la vita del mondo.
Compiti. Compito dell’Accolito è servire all’altare, segno della presenza viva di Cristo in mezzo all’assemblea, là dove il pane e il vino diventano i doni eucaristici per la potenza dello Spirito Santo e dove i fedeli nutrendosi dell’unico pane, diventano in Cristo un solo Corpo.
A lui/lei è affidato anche il compito di aiutare il sacerdote (nel caso ci fosse bisogno) nel servizio della distribuzione della Comunione nella e fuori della celebrazione dell’Eucaristia, di animare l’adorazione e le diverse forme del culto eucaristico, che irradiano nel tempo il ringraziamento della Chiesa per il dono che Gesù ha fatto del suo corpo dato e del suo sangue versato.
A questo si aggiunge il compito più ampio di aiutare nel servizio di portare la comunione eucaristica a ogni persona che sia impedita a partecipare fisicamente alla celebrazione per l’età, per la malattia o per circostanze singolari della vita che ne limitano i liberi movimenti.
In questo senso, l’Accolito è ministro straordinario della Comunione e a servizio della comunione che fa da ponte tra l’unico altare e le tante case.