Una cosa che mi ha sempre colpito fin da ragazzo è come la liturgia della Parola accompagni sapientemente gli eventi della vita, non solo personali ma anche quelli di un’intera comunità.
Oggi iniziamo un nuovo cammino insieme. Le nostre storie, le nostre vite si incontrano.
Oggi per qualcuno, penso per molti, c’è curiosità per cercare di intuire subito com’è il nuovo parroco. Sì, mi sembra di vedere tutte le vostre belle e lecite aspettative…
Dentro tutto questo, cosa ci dice Gesù nel Vangelo di questa domenica? È una Parola forte quella che il Signore ci consegna oggi.
Vuole forse Gesù rovinarci la festa?
Sono sicuro di no, e come dicevo all’inizio, mi stupisco di come la Parola di Dio letta nella liturgia ogni volta “parli” alle situazioni che ci troviamo a vivere.
Nel Vangelo appena ascoltato troviamo come una costante: c’è sempre qualcosa che deve venire “prima di tutto”, per far sì che tutto sia al posto giusto.
Gesù viene oggi a ricordarci che il “prima di tutto e tutti” è proprio Lui, e lo sottolinea anche la posizione da cui parla alla folla: “Egli si voltò” perché si trovava davanti a loro.
Il Maestro ci precede, cammina con noi, è davanti a noi. Lui è Pastore.
E ci chiede una semplice cosa: “amarlo di più”.
In questo amore privilegiato per Lui non c’è la logica del disprezzo di tutto il resto, bensì la logica di non voler mai trasformare chi si ama (o ciò che si ama) nel proprio dio.
A Cristo non fa problema se amiamo un padre, una madre, un figlio, un fratello, un cane, se abbiamo un hobby; ma se questo amore diventa talmente tanto intenso da fermare la vita, da assorbirla tutta, da condizionarla fino al punto di non riuscire più a capire ciò che vale da ciò che non vale.
Dio non è Colui se non ha l’esclusiva allora si arrabbia, ma la sua è la preoccupazione di chi sa che solo Lui può salvarci, e che quando vogliamo farci salvare da altre cose che non sono Dio… molto spesso rimaniamo male e con le ossa rotte.
Allora, per tirare un po’ le somme, interpreto così il messaggio che oggi Dio ci dona attraverso la sua Parola.
Nel giorno in cui siamo un po’ tutti curiosi di capire cosa cambierà e cosa non cambierà nella parrocchia… Gesù non chiede di cambiare le cose ma di cambiare se stessi… Sposta l’attenzione su ciò che è essenziale.
Il problema non è fare cose, farne altre o non farne, ma lasciarsi portare; è Dio che porta in avanti i suoi disegni in noi. Come dice la Beata Vergine Maria, Dio abbatte i superbi e innalza gli umili. Prende la cosa piccola che è in noi e la consola e prende tutti gli inganni – tutte le maschere che abbiamo in testa – e ci libera. Lasciarsi lavorare da Dio, lasciarsi correggere, essere disposto costantemente ad apprendere, a crescere. Lasciarsi cambiare, questo è il punto!
Io so che sono venuto qui con voi per lasciarmi cambiare. Aspetto che quello che succede qui mi farà crescere. C’è una cosa bella in me che Dio vuole tirare fuori. Tutta la vita sono le doglie di un parto, di qualcosa che deve venire alla luce, che è l’opera di Dio in me.
E questo valga anche per voi. Attraverso questa nuova sfida lasciatevi cambiare da Dio, perché tiri fuori tanta bellezza che ancora è dentro sepolta, come prigioniera.
Arriva il tempo di lasciare che Dio mi cambi anche attraverso il fratello o la sorella della mia comunità parrocchiale, o della comunità parrocchiale vicina. Lasciare che Dio mi cambi attraverso mio marito, mia moglie, i miei figli.
E questo non significa diventare come loro mi vogliono o fare quello che loro mi dicono, ma lasciare che l’incontro con l’altro mi tocchi veramente il cuore. La compassione, il perdono, l’accoglienza!
Questo è possibile solo se siamo poveri, che non significa – come dicevamo prima – essere privi di beni o di affetti, ma nel cercare Dio come l’unico Bene. Non significa mancare di qualcosa ma essere pronti a condividere ciò che si ha e ciò che si è.
Stiamo vivendo il tempo della scelta fra egoismo e generosità, tra ripiegamento su noi stessi e sulle nostre cose o disponibilità ad essere dono. Se uno ha delle competenze, dei talenti… li metta a disposizione per tutti!
Don Simone